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Architettura e vigneti

Provincia di Novara

Sapevate che Alessandro Antonelli, a cui si deve il progetto della Mole Antonelliana di Torino, è nato nel novarese? Questo itinerario vi farà conoscere meglio le sue opere e i luoghi che le ospitano.

Fonte: 500px.com

Escludendo Torino, da dove cominciare se non dalla città dove risiede la seconda più grande opera dell'Antonelli? Si tratta di Novara, dove la cupola da lui progettata, svetta sulla basilica di San Gaudenzio.

1.

Simbolo della città e recentemente restaurata, la cupola è alta 126 metri ed è stata ultimata nel 1876. Per la costruzione l'Antonelli decise di utilizzare solo materiali della zona, per legarla più intimamente al suo luogo di appartenenza; la struttura è infatti interamente in mattoni e calce, senza impiego di ferro, e pertanto rappresenta uno degli edifici in muratura più alti del mondo.
La visita della cupola inizia con la Sala del Compasso, situata ad oltre 24 metri di altezza. La salita prosegue passando dal transetto nord, fino a raggiungere il secondo balcone della Cupola. Dall'altezza di 45 metri si gode un panorama incantevole: dalle Alpi ai larghi spazi della Pianura Padana.
[info e prenotazioni]

2.

A poche decine di metri dalla Basilica, troviamo un'altra opera dell'architetto: Casa Bossi. "E' un imponente edificio capace di unire lo splendore del neoclassicismo alla composta eleganza dell’ottocento. Con superficie complessiva di 6.500 mq e circa 200 stanze, è un esempio straordinario di tecnica costruttiva grazie alla struttura basata su fulcri portanti che sostengono soffitti a volta molto ribassati." [Fonte]
Purtroppo al momento questo monumento è ancora in cerca di finanziamenti per il restauro ed è visitabile all'interno solo occasionalmente. Suggeriamo però di tenere d'occhio il sito casabossinovara.com per eventi ed aggiornamenti.

3.

A questo punto la cultura deve lasciare spazio anche alla gola. Percorrendo il centro della città si raggiunge il biscottificio Camporelli. Questo nome rappresenta un'eccellenza artigiana attiva dal 1852 e presso il negozio potrete trovare, oltre al famoso Biscotto di Novara, una varietà di specialità dolciarie tipiche. Nell'adiacente Enoteca Lombardi troverete i migliori vini dell'Alto Piemonte.
La novità è invece rappresentata dalla nuova pasticceria di Antonino Cannavacciuolo, in via Giotto. Dopo l'apertura di un cafè & bistrot, lo chef napoletano ha infatti rilevato uno storico laboratorio dolciario della città, dando le chiavi in mano al maestro pasticciere Kabir Godi.
Se poi volete concedervi un pranzo, dirigetevi al Circolo della Paniscia, un ristorante spartano ma totalmente fedele ai piatti del territorio. Provate il gran menù "risaie novaresi", che prevede la tipica paniscia alla novarese, stufano d'asino con polenta e lumache in umido.

La Stampa

4.

Lasciamo a questo punto Novara, imboccando la SP299 in direzione Valsesia. Dopo circa 25 km si raggiunge Ghemme, paese natale dell'Antonelli.
Oltre a vedere la casa dove nacque, qui si può visitare la Chiesa parrocchiale che ospita un grande scurolo da lui progettato. Gli affeschi che la decorano sono opera di Giulio Toni di Auzate e Paolo Emilio Morgari, con vetrate di Pompeo Bertini, stucchi di Achille Scala ed altare del marmorino Pietro Rossi.
Per altre attrattive di questa località, consultate il nostro itinerario "Il sentiero del Ghemme".

5.

Raggiungiamo l'ultima tappa proseguendo verso nord: Boca è sede del maestoso Santuario che ha visto anche qui all'opera il nostro "architetto a km0".
Il progetto gli venne affidato all'età di 22 anni ed i lavori continuarono fin dopo la sua morte. Il figlio Costanzo prese in mano la direzione dei lavori e le strutture del santuario vennero completate attorno alla fine dell'ottocento.
Dal santuario partono alcuni itinerari escursionistici che consentono di esplorare i rilievi prealpini dell'alta provincia di Novara quali il monte Lovagone, la Croce del Teso e, in generale, la zona viticola delle colline di Boca, dove si produce l'omonimo e pregiato vino.
Anche in quest'ultimo caso è coinvolto l'Antonelli: qui infatti è ancora possibile vedere il tradizionale sistema di impianto chiamato "Maggiorina", che venne perfezionato proprio da lui.
Suggeriamo dunque di far visita ad un'azienda ancora legata a questo metodo come Le Piane, dove potrete anche degustare ed eventualmente acquistare i vini locali.

Fonte
L'itinerario si conclude qui, ma ricordiamo che nella zona è possibile vedere svariate altre opere del maestro. Consultate il fascicolo "Alla scoperta del Neoclassico attraverso le opere di Alessandro Antonelli" realizzato dall'Agenzia di Accoglienza Turistica della Provincia di Novara

AP

P.s. Non dimenticare di postare le tue foto con l'hashtag #altopiemonte