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Biellese medievale

Biella e provincia

Tra castelli, ricetti e borghi secolari, il territorio biellese è punteggiato di testimonianze medievali in ottimo stato di conservazione.
Questo itinerario vi porta alla scoperta delle più rilevanti, con limitati spostamenti e quasi a costo zero.

Il punto di partenza geograficamente migliore è la località di Verrone, situata a pochi chilometri da Biella. Per arrivarci (da Milano o Torino) è sufficiente percorrere l'autostrada A4 TO-MI ed uscire al casello di Carisio, per poi proseguire in direzione nord sulla SP230.

1.

La prima meta è il castello di Verrone, un complesso di edifici del XII-XIII secolo appartenuto per centinaia d'anni ad un'unica casata. È caratterizzato da una conformazione quadrangolare con sviluppo attorno ad una corte centrale; la parte più antica è un massiccio torrione difensivo con merlature e carditoie, che domina la parte sud-est. Oltre ad abitazioni private ed uffici pubblici, attualmente il castello ospita il Falseum, un museo didattico che racconta di come l'uomo sia riuscito a cambiare il corso della storia usando il falso. Ogni stanza propone interrogativi e domande, oltre a narrare e informare sui maggiori inganni del passato.

Fonte: Flickr

2.

La tappa successiva è il paese di Candelo, adiacente a Verrone e distante solo 4 km. Qui troviamo uno dei ricetti medievali meglio conservati ed interessanti d'Italia. Si tratta di una struttura fortificata dove si accumulavano i beni del signore locale o della popolazione e dove si poteva trovare protezione in caso di attacchi dall'esterno. Di origine stimata tra il XIII e l'inizio del XIV secolo, il ricetto di Candelo è composto da circa duecento edifici quasi tutti appartenenti a privati e ad associazioni, che ne hanno ricavato botteghe d'arte, piccoli musei, un archivio storico ed altre attività che rendono vitali le sue stradine. Utilizzato anche come set cinematografico, il borgo è spesso teatro di manifestazioni culturali e di spettacolo. Un esempio è Vinincontro, degustazione di specialità locali accompagnate dall'ascolto di musica popolare che ha luogo il primo fine settimana di settembre.

Fonte: Flickr

3.

Ci dirigiamo a questo punto nel capoluogo di provincia, Biella. La città offre diverse interessanti attrattive a livello storico-culturale: dal Duomo al Battistero di San Giovanni Battista, ma concentratevi sul Piazzo. E' l'antico borgo della città, situato su un'altura e raggiungibile anche attraverso una suggestiva funicolare. La sua storia ha inizio nel XII secolo per decisione del vescovo di Vercelli e in seguito il quartiere è prosperato diventando il fulcro della città fino alla metà dell'800. Oltre alla scenografica Piazza Cisterna, con i suoi portici e caffè, è possibile ammirare palazzi storici, architetture religiose e le tre porte di accesso del borgo. Particolamente consigliata la visita serale o notturna, per l'atmosfera che si respira.

Fonte: Flickr.com

4.

Per saziarvi ed assaggiare qualcosa di tipicamente locale, restate a Biella e portatevi in via sant'Eusebio 12, al ristorante Baracca. Nel menu troverete alcuni piatti cardine della tradizione biellese e piemontese, tra cui il risotto in cagnone (con tome biellesi), la panissa, i bolliti misti e i salumi della zona prodotti quasi esclusivamente per il Baracca.
Non dimenticatevi di abbinare uno dei vini prodotti in quest'area, particolamente vocata. La scelta spazia dall'austero e prezioso Lessona doc, all'elegante e sapido Bramaterra, fino ai più giovani ma comunque ottimi Coste della Sesia e Canavese doc. Per gli amante del bianco, c'è l'Erbaluce doc, perfetto per l'accompagnamento di antipasti e pesce.

Un'alternativa (ma aperto solo la sera) è rappresentata dal ristorante Menabrea, locale annesso al famoso birrificio. Qui è possibile cenare abbinando le diverse tipologie di birre prodotte ad una cucina locale tipica e gustosa.

5.

È il momento di scoprire altre tracce di epoca remota nei pressi del capoluogo: seguite le indicazioni per il piccolo abitato di Zumaglia, situato sula collina biellese. Qui su un'altura panoramica (669 mt. di altitudine) si trova il castello di Zumaglia, edificio che risale al 1200 e presentava in origine una cerchia di mura di pietra, camminamenti e un ponte levatoio. In buona parte distrutto nel 1500, è stato poi ricostruito mantenendo gli antichi resti, ancora riconoscibili. Si racconta esistessero vie d’uscita sotterranee per assicurare la salvezza ai difensori della Rocca, ma non è l'unica leggenda: c'è anche quella della lavandaia, che appariva tra i ruderi del castello quando stava per scoppiare un temporale e stendeva i panni macchiati di sangue che però la pioggia non riusciva a ripulire. La leggenda del caprone-fantasma e altre storie raccontate su BrichdiZumaglia.it contribuiscono ad aumentare l'alone di mistero che circonda questo luogo.
Da segnalare che qui transita anche la GtB (Grande traversata del Biellese), un lungo itinerario escursionistico che percorre tutta la provincia di Biella.

Fonte: 500px.com

6.

Ancora un castello, quello di Massazza, è protagonista dell'ultima sosta. Comodamente raggiungibile dalla SP230 imboccata in senso opposto all'andata, è una tipica struttura difensiva medievale. Caratterizzato dall'alta torre in scapoli di sasso e da una rocchetta viscontea con tipici merli Ghibellini, vi si conservano are celtiche con cappelle votive e testimonianze di epoca templare con simboli della tipica Croce. Attualmente di proprietà privata, il castello è visitabile internamente su prenotazione e riservabile per eventi privati.

Fonte: Preboggion.it

Il percorso si conclude qui, ma se volete ampliarlo o modificarlo vi ricordiamo gli altri nostri itinerari che comprendono questa zona:
"Due ruote e contemplazione",
"Strada del vino dell'Alto Piemonte"
"La via del Cashmere"



AP

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